Il valore della memoria travalica i confini. Tina Montinaro incontra dei turisti tedeschi

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Maggio 19 00:05 2024 by Quarto Savona 15

"Ho deciso di rimanere sul territorio e di non lasciare Palermo con i miei figli ed impegnarmi nel cambiamento e di portare avanti la memoria. 

Lo faccio incontrando le scuole della cittá e altresì grazie alla Polizia che mi è stata vicina e al ruolo che mi ha affidato di portare avanti la memoria di tutte le vittime  incontro i tantissimi allievi che con orgoglio indossano la giubba. 

E poi ho la bellissima e importante opportunità di incontrare qui in questi locali che mi sono stati affidati ( é un bene confiscato) tante persone e promuovere progetti legati alla legalitá fare qualcosa di concreto. 

Ebbene sottolineare come la mafia stragista é terminata ma la mafia non é stata sconfitta ".

Con questa forza d'animo Tina Montinaro ha accolto nei locali dell'Associazione Quarto Savona 15 di cui é presidente, un gruppo di 37 turisti tedeschi provenienti da Sachsen-Anhalt. 

"Noi facciamo questi incontri perché i fenomeni legati alla criminalità  organizzata non é più un problema strettamente palermitano e italiano".

Tante le curiosità degli ospiti, tra queste anche legate al fattore emotivo. É stato chiesto alla nostra Tina se la paura é un sentimento che le appartiene. E Tina ha risposto con la frase che suo marito Antonio pronunciò dieci giorni i prima quel terribile 23 maggio 1992, ovvero:

"La paura è qualcosa che tutti abbiamo. E' la vigliaccheria che non si capisce. Io, come tutti gli uomini, ho paura ma non sono un vigliacco". 

Tina Montinaro ha parlato del coraggio di questo ragazzo di 24 anni che lasciò Bergamo per venire a Palermo a scortare l'uomo più in pericolo d'Italia. Consapevole del pericolo che correva non si é sottratto al suo dovere. 

Durante l'incontro sono stati ricordati tutti i poliziotti morti nelle Stragi di Capaci e Via D'Amelio. Alla domanda se dopo 32 anni la veritá verrá fuori. Tina Montinaro senza esitazione e coraggio ha risposto : 

"Noi vogliamo la veritá e ci auguriamo che prima o poi arrivi". infine il viaggio della memoria é proseguito al Giardino di Capaci, un luogo dove oggi sorge la speranza e la vita testimoniata dalla forza degli alberi d'ulivo da dove ogni anno viene prodotto l'olio di Capaci che come ha spiegato Tina viene donato alle Arcidiocesi e viene utilizzato nei sacramenti. 

Un simbolo di pace e di amore e di vita, quella che la mafia ha tolto a Antonio, Vito, Rocco e ai giudici Falcone e alla moglie Francesca  Morvillo ma che continua a unire tutti da nord a sud, da italiani a fuori dai nostri confini, tutti insieme per dire No alla mafia.

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