Successo per il convegno "Giornalisti e Fotografi raccontano il periodo delle Stragi del 92'"
Un racconto dalla voce di chi ha vissuto gli anni della cosiddetta "guerra di mafia" per arrivare al culmine della sua violenza quel tragico 23 maggio 1992, giorno della Strage di Capaci.
Questo è stato il feel rouge che ha accompagnato il convegno " Il dolore e la rinascita di una città. Giornalisti e Fotografi raccontano il tragico periodo delle Stragi" organizzato nella sede dell'Associazione.
Un momento di incontro, ha sottolineato Tina Montinaro che vuole essere un momento si di memoria ma formativo per chi, quegli anni non li ha vissuti". Ecco la due giorni è stata proposta all'Ordine dei Giornalisti di Sicilia che con il suo presidente, Roberto Gueli hanno ritenuto gli incontri utili per l'adempimento della formazione dei giornalisti.
E così giovani cronisti ma anche esponenti della società civile, come la prof.ssa Falcone accompagnata dal figlio Vincenzo e dal curatore del Museo del Presente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, De Lisi hanno partecipato con interesse.
Aneddoti su Antonio Montinaro, ricordi professionali via via raccontano un pezzo della storia di questa città.
Al tavolo dei relatori si sono succeduti, Attilio Bolzoni, Franco Nuccio, Roberto Leone, Salvatore Cusimano, Felice Cavallaro, Daniele Billitteri, Giancarlo Drago. Ognuno, con la sua esperienza, la sua voce e anche sensibilità hanno aperto uno spaccato di questa città e di ciò che la mafia era riuscita a compiere.
Contestualmente la potenza delle immagini hanno rafforzato e reso palpabile i loro racconti. E così i fotografi Igor Petyx e Giuseppe Gerbasi hanno raccontato il loro lavoro sul campo. Poi i partecipanti hanno riavvolto il nastro della memoria con le 44 foto realizzate dei fotografi Lannino e Naccari che rendono indelebile quegli anni segnati dal sangue e dalla violenza, dal 70' sino al 2000'.
La mostra dal titolo "Macelleria Palermo" è aperta a tutti e visitabile nei giorni ( lun e mart dalle ore 8,00-11,45 e il giov dalle 15 alle 19. Prevista la possibilità di apertura a gruppi su richiesta) sino al 20 febbraio. Entrambi gli incontri sono stati moderati da Enrico Bellavia. Un cammino di memoria che non dev'essere interrotto come testimonia il cammino della Quarto Savona Quindici che continua a macinare chilometri, testimone visibile della violenza mafiosa.