Tina incontra gli alunni del Convitto Nazionale G. Falcone
Un incontro intenso e anche importante per il luogo dove si è svolto, ovvero al Convitto Nazionale Giovanni Falcone di Palermo, l'stituto frequentato dal giudice ucciso 33 anni fa nella Strage di Capaci. All' incontro in Aula Magna hanno partecipato le quinte classi( nelle sezioni A,B,C e D) e la 1B. Gli alunni dell' Istituto diretto abilmente dalla Rettrice Cettina Giannino sono stati introdotti all' incontro dalla professoressa Tiziana Schiavo, collaboratore della D.S..
Le maestre hanno preparato i bambini e hanno partecipato con curiosità all' incontro. Presente nell' Aula Magna la Referente della legalitá Romina Gramaglia che ha portato un saluto:" Ho avuto il piacere di organizzare questo piacevole incontro sul tema della legalitá che deve guidarci da piccoli agli adulti. Ringrazio davvero il Rettore e tutti i colleghi. Gli alunni delle quinte oltre a leggere il libro " Non ci avete fatto niente" e abbiamo realizzato anche dei fumetti. E noi abbiamo il piacere di aver invitato Tina Montinaro".
" Quegli uomini tra cui mio marito Antonio in quel periodo era sceso in guerra. E noi oltre a conoscere il loro sacrificio non dobbiamo rimanere indifferenti. Dovete proteggervi tra di voi e sostenervi nel rispetto della legge e delle regole". E aggiunge: " Antonio ha fatto una scelta e un giuramento a questo Paese. Lui non ha fatto un passo indietro ecco perché sono uomini valori perché erano consapevoli che potevano morire". I bambini attenti e interessati hanno ascoltato il racconto di Tina. "Vedete e lo sentite che sono napoletana ma io ho scelto di rimanere qui perché avevo sposato un poliziotto e sono rimasta perché credo in voi ed ho bisogno di voi per andare avanti. Bisogna essere bravi sempre non solo il 23 maggio". E i bambini contenti hanno affermato:" Si signora Montinaro siamo con lei!". Ecco conclude Tina:" Vuol dire che questi 33 anni e il sacrificio di quegli uomini tra cui mio marito Antonio non è stato vano. Io ed i miei figli possiamo camminare a testa alta in questa città siamo orgogliosi del nostro cognome e della scelta che fece all' epoca quel ragazzo di appena 24 anni".